In seguito all’aumento costante delle catture del coleottero giapponese Popillia japonica Newman nei siti di monitoraggio di Stabio – Gaggiolo e di Novazzano, la Sezione dell’agricoltura del Dipartimento delle finanze e dell’economia su mandato dell’Ufficio federale dell’agricoltura e su proposta del Servizio fitosanitario
cantonale, ha definito che anche il Comune di Novazzano rientra nella Zona focolaio di questo insetto ed ha inasprito i provvedimenti per arginarne la diffusione.

Cos’è il coleottero giapponese o Popillia japonica?

È un organismo di quarantena estremamente polifago. È considerato dannoso su più di 300 piante sia coltivate che spontanee tra cui, ad esempio, pomodoro, nocciolo, vite, pero, pesco e fragole. Le larve vivono nel terreno e nutrendosi di graminacee distruggono i tappeti erbosi mentre gli adulti, aggregandosi, sono in grado di defogliare piante selvatiche, piante coltivate, e ornamentali. Gli adulti del coleottero si potranno osservare da giugno.

Lotta al Coleottero giapponese

(dal sito www.agroscope.admin.ch)

Lo scarabeide di origine giapponese è stato catturato per la prima volta nel 2017 al confine meridionale della Svizzera. Il primo focolaio su suolo svizzero è stato rilevato nell’estate del 2020 nel sud del Ticino. Popillia japonica è regolamentata in Svizzera come organismo da quarantena, ed è quindi soggetta all’obbligo di notifica e di lotta. Secondo dei primi studi condotti da Agroscope, dei funghi entomopatogeni già utilizzati per il controllo dei maggiolini sembrano dare risultati promettenti nella lotta al coleottero giapponese.

Lo scarabeide di origine giapponese Popillia japonica fu trasportato accidentalmente negli Stati Uniti all’inizio del ventesimo secolo dove, al contrario di quanto accade in Giappone, causa danni considerevoli. In Europa, il coleottero giapponese comparve per la prima volta negli anni settanta sulle isole Azzorre. Nel 2014, è stata accertata la presenza di un suo focolaio in Italia, nei pressi di Milano. La prima cattura in territorio svizzero è avvenuta nel 2017, grazie a una trappola a feromoni posta vicino alla dogana di Stabio. Nell’estate del 2020 è stato rilevato un primo focolaio nel Mendrisiotto. Inoltre, è stata riscontrata una distribuzione diffusa del coleottero in ampie parti del Sottoceneri. Nonostante i grandi sforzi per eradicare il coleottero, ciò non ha avuto successo. Per questo, il 1° dicembre 2020 è stata definita una zona di contenimento nel sud del Ticino, allo scopo di impedire un’ulteriore diffusione del coleottero.

Visti gli ingenti danni che può provocare, il coleottero giapponese è regolamentato in Svizzera e nell’UE come organismo da quarantena, ed è quindi soggetto all’obbligo di notifica e di lotta.

Gli adulti di coleottero giapponese assomigliano a quelli del comune maggiolino degli orti, da cui si distinguono grazie ai ciuffi di peli bianchi presenti ai lati dell’addome e sull’ultimo segmento addominale. Il livello d’infestazione va monitorato utilizzando trappole a feromoni. In Svizzera, non esiste attualmente alcun prodotto omologato per combattere questo parassita. Una prova di laboratorio, condotta da Agroscope, ha evidenziato che la lotta biologica con funghi entomopatogeni, già utilizzati contro il grande maggiolino di S. Giovanni e il maggiolino degli orti, sembra molto promettente e potrebbe consentire di combattere il coleottero giapponese, utilizzandolo come fatto contro il maggiolino (Melolontha melolontha).

Chiunque abbia dei sospetti circa la presenza di adulti o di larve di Popilia japonica è obbligato a notificarlo immediatamente al Servizio fitosanitario cantonale ( vedi volantino sottostante) che se necessario provvede a disporre le necessarie misure di contenimento.