Edifici storici o tipici della civiltà contadina

Il nucleo di Novazzano

Il vecchio nucleo di Novazzano sorge da tempi remoti su un piccolo terrazzo a metà della collina. Gli elementi principali e di interesse del vecchio nucleo sono costituiti da:

  • una conformazione di villaggio lineare che si è sviluppato con un’edificazione sui due fronti della strada principale.
  • una tipologia a corte della maggior parte delle costruzioni.

È tuttavia necessario notare l’eterogeneità della tipologia edilizia derivata da successivi interventi in epoche diverse.

Fino alla metà del secolo scorso il villaggio era limitato all’edificazione sul fronte est della strada principale e al comparto compreso tra la chiesa e la strada cantonale a nord. Le costruzioni erano di tipo a corte con ballatoi, erano molto semplici e prive di elementi decorativi ad eccezione dei portali in pietra che danno ancora oggi accesso alle corti. Questa caratteristica conferma il carattere prettamente rurale dei suoi abitanti.

All’inizio del nuovo secolo il villaggio ha conosciuto uno sviluppo con anche l’edificazione di case più borghesi destinate solo all’abitazione e a qualche piccola attività artigianale

Il vecchio nucleo di Brusata

Brusata ha dato i natali al grande architetto Carlo Fontana. Il piccolo insediamento costituisce oggi un aggregato d’origine rurale in cui dominano alcune case signorili.

La base dell’attuale nucleo risale al XVII secolo ed ancora prima. Esiste una pianta degli antichi e dei nuovi casamenti eretti ed abitati dagli ascendenti del cav. Carlo Fontana architetto in Roma, datata 1699.

Detta pianta, opera del signor Antonio Roncatti, documenta inoltre la linea dei vecchi casamenti-castello.

Nucleo Castel di Sotto

Castel di Sotto è una frazione di Novazzano situata in una posizione appartata e soleggiata a monte della parte terminale della Valle della Roncaglia. Nel Medioevo era collegata ai centri a valle e al nucleo di Novazzano con una strada di cui esistono ancora le tracce.

Già dal nome si evince che a Castel di Sotto esisteva uno dei quattro castelli o manieri che sorgevano nei tempi sul territorio di Novazzano. Non molto lontano dalla frazione e un po’ più a valle si ergeva un grosso caseggiato (vecchia masseria della Torraccia) ora demolito ove si trovava una torre di segnalazione.

A Castel di Sotto si può ancora oggi ammirare la piccola chiesetta incastonata tra le vecchie case. L’Oratorio anche se è stato manomesso negli anni, conserva ancora all’esterno una pregiata abside che lascia intravedere intatti graziosi archetti romanici.

A partire dagli anni ’60 la zona verso paese ha conosciuto un importante sviluppo residenziale.

Diverse masserie contadine

Sul terreno di Novazzano si trovano diverse masserie contadine di stile Lombardo.

Le masserie lombarde sono un tipo di abitazione, dette case di corte o masserie, costruite attorno a un’aia o a un cortile, solitamente possiedono un unico ingresso dalla strada principale grazie alla presenza di un portone.

Ne esistono anche di più complesse, dove all’interno vi sono vicoli o altri portoni che mettono in comunicazione i molteplici cortili interni i quali danno vita, nel complesso, a un piccolo borgo.

Nel corso degli ultimi anni alcune di esse hanno subito delle trasformazioni ad uso abitativo.

Architettura moderna

Oratorio Parrocchiale (1940/41)

Edificio costruito negli anni 1940/41 ed inaugurato in forma ufficiale il 19.4.1942.

Presenta un’architettura tipica di quegli anni, con linee molto rigorose e scarne, riconoscibile dall’ampio porticato ad archi a tutto sesto, elemento che si legge come indipendente dal corpo principale.

Originariamente pensato come sala cinematografica o teatro (vi è ancora la balconata), oggi è diventato una sala multiuso che si presta per le più svariate manifestazioni.

Fercasa (1964/65)

Lo stabile, di proprietà della Cooperativa di costruzione Fercasa, che sorge sul fondo di proprietà delle Ferrovie Federali Svizzere, è stato costruito nel 1964/65 su progetto degli architetti A. Finzi e P. Zürcher.

Il complesso, che ospita 50 appartamenti duplex sistemati su cinque livelli, si ispira alle Unitée d’habitations che l’architetto Le Corbusier ha progettato a Marsiglia e Firminy.

Infatti al piano terreno troviamo una serie di grossi pilastri (i “pilotis”) che, oltre a creare un portico utilizzabile in modi diversi, sostengono la parte abitativa organizzata da ballatoi esterni che distribuiscono le entrate dei singoli appartamenti.

Anche il tetto, originariamente, presentava un altro concetto del celebre architetto svizzero e cioè “le toit jardin”. Si trattava della possibilità di usare la copertura piana, munita di un adeguato parapetto, come giardino “privato”.

Complesso abitativo via Ronco (1990/92)

Questo grosso complesso d’appartamenti, comprendente anche una zona commerciale, è sorto negli anni 1990/92 su progetto dell’architetto Mario Botta.

La parte abitativa è nettamente separata dalla parte commerciale. Infatti fra i due corpi si frappone la strada cantonale. Per unirli funzionalmente è stata pensata una passerella che elimina i pericoli della strada e permette agli abitanti di raggiungere comodamente il centro del paese.

Il progetto ha la particolarità di raggruppare i blocchi abitativi lasciando all’interno due ampie zone di svago. Una pavimentata in duro (corte) ed un’area verde attrezzata per il gioco dei bambini.

Altro punto di forza del progetto è la formazione di un’autorimessa interrata (110 posti auto) che permette a tutti i nuclei famigliari di avere a disposizione un posto auto coperto.
Nel dettaglio la parte abitativa è composta da 104 appartamenti, di diverse metrature, suddivisi nei cinque blocchi principali. Da notare che 10 appartamenti sono duplex, posizionati nella parte dello stabile con il portico sottostante e rivolto verso il bosco.

Lo stabile commerciale comprende oggi un bar, una boutique, uno studio di fisioterapia, un parrucchiere ed una farmacia.

Casa Girotondo (1996/98)

Il progetto
L’impianto previsto si configura come una corona circolare aperta sul fronte est, verso la pianura del Mendrisiotto antistante. L’ampia corona circolare perimetrale offre su due livelli 25 camere per ogni piano con il sistema distributivo all’interno e aperture a terrazze verso l’esterno.

L’organizzazione funzionale, su due soli piani sopra il piano terra, facilita la gestione di questo tipo di residenza per anziani. Gli utenti delle camere convergono attraverso un corridoio interno verso il centro, dove trovano posto gli spazi collettivi.

Uno spazio comunitario centrale, su doppia altezza, offre un centro di interesse e attenzione per gli ospiti, particolarmente per gli utenti del primo piano. Al piano terreno sono organizzati i servizi di ricezione, del pranzo con la cucina, dell’amministrazione e di terapia nonché lo spazio comunitario con una nicchia adibita a cappella. Da questo livello è possibile uscire su un cortile coperto che sfocia sul giardino antistante.